L’isola che non c’era, storica rivista nata nel 1996 e interamente dedicata alla musica italiana d’autore, dedica a Juri Camisasca l’intervista del mese. A curarne la stesura il giornalista Rosario Pantaleo.
Nel corso della lunga conversazione si parla dell’ultimo lavoro discografico “Laudes”: “Sono partito dall’idea di elevare un ringraziamento a Dio per tutti i benefici che mi ha concesso, materiali e spirituali. Diciamo che con Laudes sono uscito allo scoperto facendo una dichiarazione pubblica della mia devozione all’Altissimo, soprattutto nel brano Inno alla Luce. È stata un’esigenza del cuore”.
Rosario Pantaleo, conoscitore del cammino artistico di Camisasca, indaga sugli aspetti spirituali: “Mi sento come fossi nelle mani di una Intelligenza superiore. Col tempo ho saputo leggere i diversi cambiamenti della mia esistenza come tappe essenziali per il raggiungimento del mio stato attuale“.
Non mancano spunti interessanti sulla musica come strumento di crescita interiore, viaggio nel tempo e attraverso il tempo e come sbocco naturale del flusso creativo.
“La composizione dell’intervista e le sue riletture – spiega Rosario Pantaleo – mi hanno portato a riascoltare con ancora più attenzione “Laudes” ed altri lavori dell’artista lombardo e devo dire, con un po’ di timidezza, che sono rimasto, nuovamente, affascinato dalla voce. Una voce che anche ascoltata al telefono, in uno scambio normale di parole, appare come un potente segnale giunto da un altrove a noi sconosciuto e che ci può aiutare a trovare una strada sicura, superando “l’ombra della luce”, per giungere in una dimensione dove sia bandita la paura”.
Al seguente link è possibile leggere l’intervista integrale
http://www.lisolachenoncera.it/rivista/interviste/lodi-ed-inni-alla-luce/